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Il fronte risponde a una precisa tipologia interna, magari con citazione. Questa idea del progettare usando in modo diverso citazioni diverse si può trovare d’altronde in alcuni grandi maestri dell’architettura moderna, post moderna per essere precisi, tra i quali Minardi, Rossi, Burelli, e oltralpe nel passato Schinkel… Partendo dal libro di Erwin Panofsky (Storico dell’arte) “La prospettiva come forma simbolica” (Die Perspektive als «symbolische Form).

Tornando a noi è certo che il progetto è fondato su una porzione di terreno limitato da strade urbane o extra urbane che siano e costituisce una parte della città. Nel progetto si cerca di ordinare lo spazio interno e di ricreare questa vita della città come fuori (tra l’altro se fuori è brutto… aiuto chi ci salva ?!). Il progetto prevede la gronda, cioè un limite in altezza continuo o una cornice limite fisico prima del cielo, da questa linea spuntano le ali o le torri o la mansarda… a seconda delle funzioni poetiche o meno… Percorsi e porticati nella traiettoria principale devono esserci per portarci fuori o al giardino mai interpretato come un hortus conclusus, ma al contrario un filtro per collegare le diverse costruzioni e rendere più vivo l’interno.